DIMENSIONAMENTO, SARÀ UN CAOS - L’AFFONDO DEL SEGRETARIO NAZIONALE DELLO SNALS-CONFSAL
«DIMENSIONAMENTO, SARÀ UN CAOS»
L’affondo del Segretario Nazionale dello SNALS
«La costituzione di istituti autonomi attraverso l’aggregazione di più plessi dislocati anche in Comuni diversi, a grandi distanze fra loro, determinerà notevoli problemi di gestione del servizio scolastico, soprattutto al Sud». Non ha dubbi Elvira Serafini , segretario generale dello Snals che boccia senz’appello l’ipotesi di riforma del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara e il conseguente dimensionamento scolastico.
E, perciò, Serafini preannuncia come lo «Snals Confsal chiederà al ministro di aprire quanto prima un ampio confronto con le parti sociali al fine di individuare criteri di attuazione di quanto previsto dalla Riforma 1.3 contenuta nella Missione 4 Componente 1 del Pnrr che tutelino l’esigenza dei territori di disporre di un servizio di istruzione quanto più diffuso e capillare, la cui riduzione non trova, a nostro parere, una valida motivazione nei modesti risparmi di spesa previsti dalla legge di bilancio».
Perché la riforma, così com’è stata immaginata, non aiuta la scuola, tant’è che Serafini, per evidenziare le anomalie che si creeranno, prende ad esempio proprio la Campania e la provincia di Salerno. «In Campania, dove il territorio regionale è molto differenziato dal punto di vista geografico, la riduzione lineare del numero delle scuole comporterà notevoli disagi alla popolazione scolastica. Se guardiamo alla provincia di Salerno, seconda per estensione in Italia, ci rendiamo subito contoche il nuovo piano di dimensionamento causerà una inevitabile caduta della qualità del servizio di insegnamento ». E tutto questo accade mentre il Pnrr, rimarca la sindacalista «mette a disposizione notevoli risorse ma queste risorse sono destinate a investimenti in conto capitale. Non basta potenziare le strutture - ammonisce Serafini -quando non sono previsti finanziamenti per sostenere i servizi che le rendono fruibili realmente. Basti pensare agli investimenti per le strutture destinate ai servizi educativi per l’infanzia senza un adeguato rifinanziamento dei fondi per gli enti locali». E tutto ciò accade mentre «la forte crisi demografica legata alla denatalità, anziché essere un’occasione per investire sulla qualità della scuola, è stata invece il pretesto per ridurre ulteriormente il numero delle scuole, accentuando le difficoltà gestionali con gravi ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento e sul diritto all’apprendimento degli alunni».
Un vero e proprio controsenso, tenuto conto che «gli investimenti previsti dal Pnrr per la scuola - conclude il segretario nazionale dello Snals - richiedono la presenza di istituzioni scolastiche che per dimensioni e complessità siano in grado di gestire le complesse procedure amministrative che dovranno essere attivate».