I LAVORATORI DELLA SCUOLA FIGLI DI UN DIO MINORE?
Giungono in questi giorni a numerosi iscritti delle comunicazioni da parte dell’INPS provinciale, gestione dipendenti pubblici (che ha assorbito la nostra INPDAP) che rigettano le domande relative alla ricongiunzione L.29/79 (fatte al momento della nomina in ruolo) dei contributi di disoccupazione.
“Secondo le norme che disciplinano questa Cassa” è scritto, tali domande non possono essere accolte, se non accompagnate – chiariscono a voce – da almeno un contributo versato, relativo ed effettivo servizio svolto con iscrizione all’INPS.
Ora, come è noto, dall’1/01/1988 i contributi dei lavoratori della scuola sono stati obbligatoriamente assoggettati a versamenti in conto entrate Tesoro o INPDAP. Per cui chi non ha svolto lavori antecedenti si trova a perdere preziose settimane di contributi, in alcuni casi di anni, utili a pensione.
Perché questa distinzione tra pubblico (INPDAP) e privato (INPS)?
Non è certo colpa dei lavoratori della scuola se i contributi di disoccupazione, tra una supplenza e l’altra, sono stati versati all’INPS e quelli derivanti da effettivo lavoro al TESORO! A maggior ragione ora che è avvenuto il conglobamento tra i due Istituti pensionistici questa anomalia deve essere superata a livello nazionale con interventi legislativi o amministrativi di cui il Nostro sindacato deve farsi promotore. Diversamente, col tempo, diventerà sempre più inutile versare contributi di disoccupazione che resteranno inutilizzati, contraddicendo platealmente la “ratio” per la quale è stato opportunamente istituito questo ammortizzatore sociale.
Il segretario Provinciale
(Mario Baronio)
Categoria: News provinciali | Data di pubblicazione: 07/10/2013 |
Sottocategoria: Anno 2013 | Data ultima modifica: 07/10/2013 |
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