IL PARLAMENTO APPROVA IL DDL “BUONA SCUOLA” INCURANTE DEL GENERALIZZATO DISSENSO
E’ una vergogna che Governo e Parlamento abbiano dato vita a una legge ignorando la voce della vera e unica buona scuola che e’ quella che lavorando quotidianamente ha salvaguardato tra mille difficolta’ l’istruzione e la formazione nel nostro paese.
Va evidenziato che l’opposizione al testo proposto non nasce da aspetti categoriali e corporativi, ma ha unito in una protesta dalle dimensioni mai viste il personale della scuola (docenti, ATA, di ruolo e non di ruolo e dei dirigenti scolastici), studenti, famiglie e lo stesso mondo accademico.
I principali motivi di dissenso sono legati:
ü alla mancata soluzione dei problemi legati alla stabilizzazione del personale delle scuole dell’infanzia e di molte altre categorie di precariato;
ü ai “superpoteri” attribuiti ai dirigenti scolastici con la chiamata diretta dei docenti e al “potere” salariale;
ü a una gestione della scuola che compromette la libertà di insegnamento, depotenzia le competenze del collegio dei docenti e del consiglio di istituto annullando, di fatto, la collegialità;
ü all’introduzione di un sistema di valutazione inaccettabile nelle forme e nei contenuti;
ü all’esclusione della scuola dell’infanzia dalla riforma;
ü all’assenza di soluzioni per il personale ATA;
ü all’invasione da parte della legge di aspetti prettamente contrattuali, in particolare in relazione alle prestazioni e all’orario di servizio (obbligo di formazione non quantificato) e su aspetti economici affidando parte delle retribuzioni ad un organo monocratico senza contrattazione (bonus del merito);
ü al conferimento di deleghe al Governo su temi che riguardano, di fatto, l’intero universo scolastico. Strumento non condivisibile per la scelta di trattare argomenti di questa rilevanza per delega; scelta aggravata dal fatto che è prevista l’emanazione degli atti senza neppure il parere dell’organo collegiale della scuola CSPI. Questo è un inaccettabile modo di agire unilaterale rifiutando di fatto il confronto, forse perché lo si teme? Si deve rilevare, inoltre, come non sia mai successo che si votassero provvedimenti contenenti deleghe con il voto di fiducia di un ramo del Parlamento!
ü al mancato reale avvio del rinnovo contrattuale, del cui blocco anche la recente sentenza della Corte Costituzionale, ottenuta su ricorsi patrocinati dalla CONFSAL, ha proclamato l’incostituzionalità.
Certo esiste ancora un sottile filo di speranza legato al Presidente della Repubblica che auspichiamo proceda ad una attenta verifica di tutti gli aspetti di costituzionalità della legge prima che venga promulgata con la sua firma.
Di certo lo SNALS-CONFSAL, oltre ad intraprendere tutte le possibili iniziative sul piano giudiziario, non verrà meno al suo impegno di lotta assunto con la scuola militante. La mobilitazione continuerà mettendo a rischio, non solo il regolare inizio dell’anno scolastico, ma anche il suo intero andamento fino a quando non verranno superati i principali motivi di dissenso, attraverso un successivo provvedimento legislativo, o anche con la sottoscrizione di rinnovo del CCNL.
Categoria: News provinciali | Data di pubblicazione: 11/07/2015 |
Sottocategoria: Anno 2015 | Data ultima modifica: 11/07/2015 |
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